APPELLO PER FESTA DI PIEDIGROTTA DI RAFFAELE VIVIANI

Al Presidente della Regione Campania
Al Presidente del c.d.a. del Teatro Stabile di Napoli
Al Presidente del c.d.a. del Teatro Trianon – Raffaele Viviani


Nello MasciaSono ancora oscure le ragioni per cui il direttore artistico Nino D’Angelo abbia escluso “Festa di Piedigrotta” di Raffaele Viviani dalla programmazione della stagione artistica 2008-09 del Teatro Trianon – Raffaele Viviani, dopo aver escluso lo stesso spettacolo dal programma della Festa di Piedigrotta 2008.
Non è valida la eventuale motivazione secondo cui lo spettacolo sia una replica dello scorso anno, in quanto nel programma del Teatro sono presenti spettacoli anch’essi dello scorso anno.
La cosa è abbastanza singolare.
Perché corre il 120° anniversario della nascita del drammaturgo. Perché nel cartellone della stagione al Trianon non è presente nessuna opera di Viviani. Perché Il Trianon è intitolato a Raffaele Viviani
“Festa di Piedigrotta” di Raffaele Viviani è il capolavoro indiscusso della drammaturgia del grande autore napoletano.
Lo spettacolo ha riscosso un grande successo popolare ed è stato recensito tra l’altro da Franco Quadri con commosso entusiasmo e da Renato Nicolini con frasi che ne sottolineano la qualità di”evento culturale”.

Il Premio Nobel Dario Fo ha recentemente affermato l’importanza di “Festa di Piedigrotta” come significativo esempio di teatro civile e popolare insieme.
Più di trenta attori in scena. Uno sforzo produttivo e artistico imponenti.
Lo spettacolo è in sé la sintesi dell’espressione artistica e antropologica della città.
La canzone, il desiderio di divertirsi, i confiltti sociali. E, in quanto tale, è un biglietto da visita meraviglioso. Potrebbe essere il punto di riferimento “obbligato” per i tanti turisti che vengono a conoscere questa meravigliosa città.
Possibile che un evento del genere venga ignorato?
Apprezziamo con ammirazione gli ingenti sforzi che la Regione Campania, insieme con Comune e Provincia, sostiene per favorire e promuovere attività culturali di grande eco internazionale.
Apprezziamo con ammirazione la decisione della Regione Campania insieme con Comune e Provincia, di sostenere l’attività del Teatro Trianon Viviani e il segnale che intende proporre di affidare alla cultura il compito di baluardo contro il degrado e l’abbandono.
Ma anche questo episodio è un esempio di degrado, di abbandono e di superficialità.
Perché “Festa di Piedigrotta” di Viviani esclusa dalla programmazione del Teatro Trianon – Raffaele Viviani, dopo essere stata cancellata dalla Festa di Piedigrotta di D’Angelo è davvero una scelta indifendibile.
Per di più è l’anniversario della nascita del Nostro. Nessuno in città si è ricordato di tale ricorrenza.
Era un’occasione per festeggiare un autore amato, al quale si è legati per tanti successi.
Inoltre Il Trianon Viviani è un Teatro a gestione pubblica, e come tale, ha il dovere di interloquire con chi fa proposte, spiegare i motivi dell'esclusione, chiarire le scelte di programmazione.
Noi non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Insomma, si deve davvero fare uno sforzo per evitare di ricordare il monito che lo stesso Viviani rivolge in “Campanilismo” ai napoletani, i quali non perdono mai occasione per minimizzare e non valorizzare il successo ottenuto con fatica da un proprio concittadino:

Qualunque cosa fa, siente: - " E ched'è? "
" 'O ssaccio fà pur'io. " " Senza pretese. "
E chesto simme nuie. Dopo di che,
Nun se fa niente 'e buono a stu paese?

E tu, Napule mia, permiette chesto?
Strignece 'mpietto a te, figlie e figliaste.
Arapencelle 'e braccia e fallo priesto:
avimm' 'a stà a " guaglione " e simmo maste.

Il 3 dicembre scorso “Festa di Piedigrotta” ha terminato il brevissimo periodo di repliche forse per sempre.
Con il presente appello auspico che lo spettacolo “Festa di Piedigrotta” di Viviani possa essere inserito nella programmazione della prossima stagione teatrale di uno dei due teatri a gestione pubblica della città: o il Teatro San Ferdinando Teatro Stabile di Napoli, o il Teatro Trianon Viviani.

Cordialmente

firma la petizionem